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Addio Giorgio, l'ultimo dei fondatori

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Un pioniere del rugby. L'Azzurro 192 è stato un compagno di viaggio straordinario

Sabato 17 ottobre, alle 9, nella Chiesa Don Orione in viale Caterina da Forlì,19 si celebreranno i funerali.

E’ stato un pioniere del rugby; è stato giocatore della Nazionale; è stato un compagno di viaggio straordinario per entusiasmo e passione. Era il nostro Presidente Onorario. 

Giorgio Ricciarelli ci ha lasciati questa notte. Aveva 84 anni, era una presenza costante al Curioni, dove arrivava con quel passo lento da bastone, con quel sorriso sotto i baffi chiari.

Lui, con Gabriele Cabrio e Guidugli Senior, una prima linea affiatatissima, portatrice di quel gusto rugbistico del vivere che tanto ci ha sostenuti e accompagnati. Pranzi lunghi, chiacchiere, una scusa per brindare sempre pronta, con ironia e un vero attaccamento all’A S Rugby Milano, la sua squadra, il suo posto.

Un giocatore sempre in campo, una memoria storica strepitosa. Giorgio in questi anni che hanno segnato l’arrivo all’Indroscalo e la realizzazione della nostra casa ci ha incoraggiati passo dopo passo, con un senso di appartenenza autentico e forte.  

"È un'emozione indescrivibile! Ho iniziato a giocare nel 1952 a Milano e chi avrebbe mai pensato di vedere gli All Blacks insegnare il rugby qui, nel mio Club". L’aveva detto assistendo al Clinic degli All Black nell’estate 2019, al quale partecipava con la meraviglia di un ragazzino e l’orgoglio di far parte, appunto, di ASR Milano. Possedeva lo spirito modernissimo di chi guarda ai cambiamenti, a ciò che lo circonda con curiosità e affetto. Guardava avanti, a guardare avanti istigava, indicando, senza volerlo, ciò che di prezioso si conquista in luogo di ciò che si è perduto.

Un grande rugbista, proprio così. Una figura fondamentale della nostra storia.

Grazie Giorgio. Per ciò che è stato. Per ciò che sarà. Non dimenticheremo. Non dimenticheremo mai.

 

A. S. Rugby Milano

 

 

 

 

E nel ricordo di chi lo ha conosciuto:

Lucio Dal Buono:

 

E’ stato un potente giocatore di rugby. Alto 1,82 e pesante più di 90 kg. Era dotato di una capacità di penetrazione eccezionale: famosa è rimasta la sua meta in tuffo, purtroppo contro il Milano (con la maglia delle FIamme Oro, ndr),  passando in volo sopra il nostro Barbini, che era l'estremo della Nazionale. E’ stato l’anno in cui le Fiamme d’Oro Padova vinsero il loro primo scudetto, piegando il Milano, arrivato secondo, nelle due partite di finale.

Giorgio purtroppo per il Milano, svolgeva il servizio militare nelle Fiamme Oro e giocava con loro. Il suo ruolo preferenziale era il terza centro.

La terza linea del Milano ,formata da Zanchi, Ricciarelli, Poidomani, era considerata una delle migliori, se non la migliore, allora in Italia.

Ha giocato in Nazionale ed in parecchie selezioni italiane.

Alla fine della sua carriera è stato il fondatore, con Cozzaglio, Olivetti, Pancaro e  Saccani, della nuova ASR Milano, sorta sulle ceneri del vecchio Rugby Milano. Era l'ultimo superstite del gruppetto dei fondatori.

La sua spinta sociale e la sua bontà si sono mostrati fino in fondo: anche negli ultimi tempi scalpitava per andare a servire nella mensa dei Francescani, dove era stato per moltissimi anni.

Ricordo anche il lungo periodo in cui si è dedicato, spendendo tempo e denaro  (molto, molto tempo….) ad un barbone che stazionava nel giardino sotto casa sua. Gli portava cibo, bevande, coperte; lo accompagnava in ospedale, fino a che il barbone non è misteriosamente scomparso.

Gli amici sono sempre stati aiutati da lui con completo, generoso disinteresse. Ma non in maniera 'bacchettona' e seriosa: la sua conversazione era sempre spiritosa, brillante con quel sarcasmo, quell’ironia, quel sense of humour che lo ha sempre contraddistinto e che ne ha fatto il nostro leader.  E’ stato infatti il coordinatore e l’animatore del gruppo di noi, vecchi rugbisti.  Ed anche per questo gliene saremo eternamente grati.

Che dire di più? Ha avuto due figli e sei splendide nipotine. Ha avuto accanto una bella donna, Rosalba sua compagna di una vita, che gli ha sempre voluto bene ed a cui ne voleva.

Dobbiamo pensare che è stato un uomo felice, per quanto si possa essere felici in questa vita. Ma che sopratutto è stato un Giusto  ed un Buono agli occhi di Dio ed è per questo che lo ricorderemo sempre e ci mancherà molto.

 

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