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Milano the place to be per gli All Blacks

Quarantadue giovani rugbisti giunti da tutta Italia e anche da Grecia, Belgio e Slovenia hanno vissuto per una settimana insieme ai campioni del mondo di rugby e hanno concluso il primo All Blacks Clinic con una Haka danzata sul campo del Rugby Milano, al Centro Sportivo Curioni all'Idroscalo guidati da Anthony Tuitavake, potente centro ala della Nazionale Neozelandese.

"Gli All Blacks lasciano un'impronta nel cuore di tutti i ragazzi che hanno partecipato al Clinic. Tutti siamo rimasti colpiti dal loro modo di fare con concretezza" commenta il presidente del Rugby Milano Sergio Carnovali.

 

Il rapporto tra gli All Blacks e la città meneghina parte da lontano, grazie alla consolidata stima tra la federazione neozelandese e l’Associazione Sportiva Rugby Milano, che ha ospitato presso il Centro Sportivo Curioni l’unica tappa italiana del Clinic 2019. Gli All Blacks e Rugby Milano hanno già collaborato in passato: nel 2009 gli All Blacks ha fatto visita al Carcere Minorile Beccaria nell’ambito dei progetti formativi promossi all’interno della struttura dalla società sportiva milanese.

"Better people make better people"Norman Maxwell parte da questo concetto prima di analizzare il lavoro di tutta la settimana. Il primo messaggio dei campioni neozelandesi si lega al concetto di “Gentilezza”. Lo avreste immaginato che dietro ai campioni del mondo c'è innanzitutto la gentilezza? Partire da un 'buongiorno', accorgersi di che cosa ha bisogno il compagno, sorridere e incoraggiare. “Si parte da qui per costruire la forza in campo”.

“Insieme” è l'altra parola chiave. Per spiegarla gli All Blacks usano una canzone Maori, “Tutira mai nga iwi, Tatou ta tou e” (Stand together people, All of us, all of us). Non siamo mai soli ma prendiamo forza dai nostri compagni. 

Il format ha visto gli iscritti protagonisti di cinque giorni di attività, da lunedì a venerdì, con 12 sessioni di allenamento sul campo e 10 sessioni in aula, una vera e propria “full immersion” nella cultura rugbistica che ha fatto dei neozelandesi un riferimento e una icona non soltanto sportiva.  È stata data grande attenzione alle skill individuali, un focus particolare sulla meta e poi approfondimenti sugli aspetti nutrizionali e di preparazione atletica.

Ma non solo rugby: martedì c’è stato spazio per una passeggiata sui tetti dell’Highline Galleria Milano e in piazza Duomo, mentre mercoledì 28 agosto una serata meet & greet aperta ai fan, in cui tutti hanno avuto la possibilità di incontrare Norm, Ants, Evan e P.J.

A chiusura del clinic, venerdì 30 agosto, in una cerimonia aperta alle famiglie dei partecipanti, i ragazzi e le ragazze hanno eseguito l’Haka, la danza degli indigeni Maori.  “E’ stata un’esperienza speciale per me che ho iniziato da poco a insegnare - commenta Anthony Tuitavake che conclusa la scorsa stagione nel Racing92 da quest’anno sarà il coach di un U18 in un club di Montpellier - ho imparato dagli altri tecnici e soprattutto dai ragazzi. Spero non sia un addio ma un arrivederci a presto a Milano”.


Maxwell, ex seconda linea degli All Blacks conclude con un'indicazione ai ragazzi da usare nei prossimi mesi: "Dedicate tutto voi stessi ai vostri obiettivi, fate come gli All Blacks che fanno di se stessi un brand. Prendetevi le vostre responsabilità, al di là della tecnica, al di là degli allenatori, in campo (e nella vita) il successo dipende da voi".

Il bilancio complessivo è positivo anche per Idroscalo che ha fatto da cornice all'evento: “il perfetto scenario per una grande città come Milano, dove fare diversi sport in un parco meraviglioso - continua l'allenatore neozelandese Crawford - guardando alla struttura di questo Club, dal punto di vista di un neozelandese, ha le stesse facilities dei nostri: la città di Milano è molto fortunata ad avere tutto ciò. Porto un ottimo feedback in Nuova Zelanda e di sicuro se la Federazione deciderà di ripetere l’esperienza in Italia, questo deve essere il posto, a Milano e con Rugby Milano”

“Gli All Blacks Clinic sono un ottimo modo per costruire un forte legame tra le nostre due comunità del rugby e per supportare la crescita del nostro sport. I nostri allenatori qualificati hanno il privilegio di condividere alcune delle conoscenze e dell'esperienza che hanno contribuito a far diventare gli All Blacks una squadra conosciuta in tutto il mondo. Speriamo che nello stesso modo gli All Blacks Clinic aiuteranno gli atleti promettenti a migliorare e prosperare lungo il loro percorso nel rugby e nella vita" ha dichiarato Nigel Cass, chief rugby officer All Blacks. 

“Siamo orgogliosi, ancora una volta, di portare avanti modelli di formazione unici e di altissimo valore. Il fatto che la New Zealand Rugby abbia scelto Rugby Milano come partner italiano, è motivo di grande orgoglio e rappresenta il primo capitolo di un percorso che speriamo duri nel tempo, in perfetta sintonia con i significati educativi e formativi di questo straordinario sport”  commenta Sergio Carnovali, presidente di Rugby Milano. A sostegno dell'evento come sempre gli storici partner di New Zealand Rugby, Adidas e AIG, a cui si affiancano come 'local sponsors'  Banco BPM, Fondazione Fiera Milano, Lamborghini e Sinapto.  

 

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